Labomar:
Perchè essere una Lean Lifestyle Company
“All’inizio avevo chiari la visione e il punto di arrivo, ma non è stato subito facile portare a bordo tutte le persone in azienda. Oggi, a distanza di quattro anni, il cambiamento che volevo è avvenuto: le persone sono proattive, disponibili e responsabilizzate. La prova? Quando abbiamo avviato il processo di quotazione in Borsa gli investitori, dopo aver guardando i numeri, sono scesi in produzione e hanno respirato l’entusiasmo, la serenità e il sorriso. Hanno visto il valore del Lean Lifestyle. Hanno visto nei gesti e nelle parole dei miei collaboratori che Labomar è veramente un’azienda fatta di persone. Un traguardo che abbiamo definito già nel 2017, insieme a una roadmap che ci ha portato a sviluppare visione e lungimiranza, focus sul valore, agilità e semplificazione, nonché́ allo sviluppo del potenziale umano e del benessere fisico e mentale delle nostre persone”. Walter Bertin - Ceo Labomar
Labomar è una azienda con sede a Istrana che da vent’anni, sotto la guida del suo fondatore Walter Bertin, mette a disposizione dei propri clienti soluzioni nel campo di integratori alimentari, dispositivi medici, cosmetici, alimenti a fini medici speciali e funzionali.
A partire dal 2017, Labomar ha deciso di evolvere il suo modo di lavorare, non solo adottando strumenti e pratiche manageriali Lean, ma anche orientando l’intera organizzazione verso una trasformazione Lean Lifestyle Company. Più benessere e più risultati, senza compromessi. Così nel difficile 2020 Labomar ha mantenuto dritta la barra e, anche grazie al lavoro svolto in ottica Lean Lifestyle e al suo allenamento a cavalcare i cambiamenti, ha registrato un robusto incremento di fatturato (+26,3%). Il processo di cambiamento si è strutturato con un programma pluriennale avviato con l’Hoshin Kanri e la costituzione di comitati cross-funzionali, ed è proseguito con diversi step fondamentali. In particolare sono stati rivisitati ruoli e responsabilità a supporto di una cultura della delega e della crescita continua dei collaboratori; sono stati identificate e appositivamente formate figure interfunzionali che hanno l’obiettivo di scovare sprechi di processo e applicarsi per la loro rimozione, rincorrendo sempre il massimo valore per il cliente ed è stata avviato un ampio piano formativo a partire dalle prime e seconde linee manageriali, con estensione progressiva verso le altre figure operative aziendali, per sviluppare le competenze nelle aree tematiche coperte dal progetto.
Inoltre, è stato rivisto il processo di sviluppo prodotto, ottenendo una riduzione lead time di prima risposta (concept) del 50% e un potenziale aumento del conversion rate del 100%; di supply chain e del processo produttivo con azioni di miglioramento come il quick setup per ridurre le ore inattive delle macchine durante i vari tipi di setup (cambio lotto/cambio formato/cambio prodotto), il quick reaction meeting per ridurre gli scarti e le rilavorazioni e il daily meeting per stabilire le priorità del giorno e definire le contromisure alle criticità in corso; visual management per dare visibilità in tempo reale degli scostamenti tra produzione effettuata e prevista segnalando le cause e le relative contromisure.