Riprendiamo il controllo delle attività veramente importanti
3 Maggio 2021Cosa rende difficile il lavoro?
9 Giugno 20211983. Scuola Giosuè Carducci di Bari. Gara di 80 metri. Poiché gli spazi esterni non erano sufficienti, dovevamo coprire i primi 40 metri, toccare la parete della palestra e tornare indietro. “Ninni”, il più veloce di tutti tra noi ragazzini partì forte, toccò per primo a metà percorso, e stava per andare a vincere agevolmente.
Io non avevo mai mollato e lo tallonavo a breve distanza, senza tuttavia mai impensierirlo, ma all’improvviso il colpo di scena: Ninni inciampa su una parte di pavimento sconnesso, perde il passo per una frazione di secondo. Tanto bastò perché io tagliassi il traguardo prima di lui sotto gli sguardi increduli di amici e professori! Divenni il ragazzo più veloce dell’anno scolastico e andai ai Giochi della Gioventù!
A 13 anni appresi così dallo sport le prime 2 lezioni per il mio futuro di uomo e di manager:
- Non contano le parole e le teoria prima di una gara, non conta ciò che hai fatto in passato, ma contano solo i risultati che ottieni nel momento della gara.
- Fino a quando sei in gioco, non mollare mai per qualsiasi ragione e non smettere mai di crederci, perché può sempre accadere qualcosa a te favorevole e se sei pronto a cogliere l’opportunità, puoi capovolgere un pronostico inizialmente a te sfavorevole.
Quando si è trattato di trasferire queste abilità nel mondo del lavoro e del management, devo confessarti che è stato un gioco da ragazzi, perché provenivo da anni di allenamento mentale, prima ancora che fisico. Ed è per questa ragione, oltre all’indiscutibile impatto sul mio stato di benessere, che nel mio Lean Lifestyle riveste un ruolo importante l’allenamento, con 5-6 sessioni alla settimana, suddivise tra corsa, bici, corpo libero, pesi, mobilità e yoga.
La pratica sportiva ti costringe a diventare più efficiente ed efficace
Quando persone, magari appesantite e decisamente scariche di energia, mi dicono che il loro problema è il tempo a me viene sempre da pensare l’opposto: ma quanto tempo ed energia guadagnereste facendo sport e fitness!
Quando una persona afferma di non aver tempo per il fitness – con o senza finalità agonistiche – penso che il problema sia molto più grave. Si tratta di un retaggio culturale e di cattive abitudini purtroppo consolidate. Una giornata è fatta di 24 ore e una settimana di 168 ore. Se ti alleni 1 ora per 5 giorni alla settimana, avrai impegnato solo 5 ore su 168, ovvero meno del 3% del tuo tempo complessivo per la “manutenzione” e la cura della persona più importante al mondo: te stesso. Vuoi aggiungerci anche mezz’ora per prepararti e farti una doccia dopo ciascuna sessione? Arriverai a superare di poco il 4% del tempo totale che hai disposizione.
Molte ricerche affermano che ogni giorno si buttano via, a causa del multitasking, dello scorretto utilizzo del web e dei social media, della cattiva gestione di e-mail e meeting, almeno 3-4 ore ogni giorno, ossia più del 10-15% del tempo totale. Spesso facciamo fatica ad ammettere il peso di questa realtà, ma questo sta diventando purtroppo un male comune: siamo immersi in e-mail, riunioni e restiamo eternamente connessi con un mondo di distrazioni e di continue attrazioni mediatiche per tutto il giorno. Se invece del tempo totale a disposizione considerassimo solo il tempo attivo, togliendo dal calcolo i tempi di riposo notturno e quello necessario per mangiare, il peso della cattiva gestione diventerebbe sempre più ingombrante: il 20-30% del tempo attivo a disposizione. Il confronto non regge.
Non possiamo quindi lamentarci di non avere qualche ora settimanale per il nostro benessere e poi buttare alle ortiche, inconsapevolmente, ore e ore preziose.
La pratica sportiva ti costringe a diventare più efficiente ed efficace in tutto quello che fai. Non perdi tempo trascinandoti in lunghe maratone di ufficio o di riunioni interminabili di fronte a uno schermo, magari assumendo anche una postura deleteria per la tua schiena e per le tue articolazioni. Ma cerchi di puntare al sodo, di concludere efficacemente ciò che hai iniziato, tralasci le cose secondarie e ti concentri su ciò che è più importante per te stesso, il tuo gruppo di lavoro e il tuo business. Ti rende più tonico e acuto non solo nel fisico, ma soprattutto nella mente e nel tuo modo di gestire stress ed emozioni, rendendoti di fatto più resiliente verso le avversità esterne. Ne guadagni di efficacia, di efficienza e soprattutto di benessere.
La ricerca scientifica mostra un’enormità di dati consolidati a sostegno di quanto affermo e fornisce le spiegazioni biologiche di come il nostro sistema neuro-endocrino-immunitario si adatta in meglio quando sottoposto al giusto livello di sport, donandoci energia psico-fisica-emozionale, longevità e difesa naturale da numerose malattie.
È per questo motivo che quando pianifico le mie settimane, gli allenamenti e i momenti per me stesso hanno la stessa importanza di qualsiasi altra riunione strategica, con i clienti e con i collaboratori. E non mi faccio trarre in inganno dal cliché tradizionale a cui siamo abituati, che ci vede al lavoro durante tutto il giorno e poi con poco tempo la sera a disposizione. Piazzo le mie sessioni di allenamento o al mattino o poco prima di pranzo o nel tardo pomeriggio. E incastro tutto il resto intorno. La flessibilità e il vero smart working dovrebbero abituarci a gestire con armonia l’intera nostra vita abolendo paradigmi di un passato non più attuale.
Aldilà del tipo di lavoro svolto e delle condizioni a contorno tutti possono trovare il giusto spazio per fare attività fisica e/o sport. E se hai ancora qualche dubbio fatti questa domanda: ti senti meglio dopo una lunga giornata trascorsa prevalentemente seduto chiuso in casa o in ufficio, magari davanti a uno schermo, o dopo una lunga passeggiata a passo veloce, da solo o in compagnia?
1 Comment
Gentile Luciano,
grazie per aver ripreso questo aspetto, che come dici è sostenuto dalla ricerca scientifica con una enormità di dati, ma mi permetto di prendere spunto dal tuo articolo per trasfigurare il concetto in un ulteriore aspetto all’interno della vita aziendale: il “benaltrismo”.
Questo termine lo usa il mio collega Rocco, quando parliamo di opportunità di miglioramento che si potrebbero facilmente implementare nelle organizzazioni, per definire la reazione/risposta delle persone: “…. si hai ragione sarebbe un’opportunità, ma noi in questo momento abbiamo altre cose da fare e non abbiamo tempo per ……” In realtà il tempo manca proprio è “letteralmente sprecato” a fare gli stessi errori di sempre.
Forse nel tuo libro lean lifestyle riprendi ed approfondisci questo specifico aspetto o forse no , nel caso potrebbe essere uno spunto di approfondimento sulle le tecniche di change management per “disattivare” il benaltrismo
ciao
Bruno